FONDAZIONE:
Anna Maria Feder
Francesco Piazza - Fondatore
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La
Storia
La Fondazione “Feder Piazza” nasce in modo anomalo
rispetto ad altre simili istituzioni. L’idea, ed il suo conseguente
avvio, vengono dalla particolare considerazione che i numerosi amici
di Anna Maria Feder Piazza avevano di lei. In tutti la convinzione
era quella di aver perso, il 17 febbraio 1987, non solo una cara
amica, ma una persona che molto aveva donato: a loro e a tutti gli
ambienti che aveva frequentato. Riunitisi in un comitato denominato
“Amici di Anna Maria”, presieduto dal marito Francesco Piazza, primo
e appassionato sostenitore dell’iniziativa, iniziarono un percorso
di ricerca sui motivi che avevano resa così preziosa la presenza
dell’amica. Il passo successivo riguardò la possibilità di ricordare
e di far rivivere, nel futuro, i principi ispiratori della sua
particolare personalità. Le riunioni che si susseguirono
individuarono la “Fondazione” quale migliore istituto per onorare
degnamente Anna Maria, diffondere il suo pensiero e operare,
ispirandosi alle tracce del suo intenso impegno sociale e
associativo. Per dotarla di un capitale iniziale, che permettesse di
ottenere il riconoscimento dalla Regione Veneto, numerosi amici hanno
dato il loro contributo finanziario e Francesco Piazza rispose al
generoso gesto mettendo loro a disposizione la tiratura
dell’incisione “Val Visdende ‘88” presentata, il 10 settembre 1988,
nel primo incontro ufficiale degli amici sostenitori tenutosi nella
Trattoria “All’Alpino”. L’iniziativa si ripeterà nei due anni
successivi e doterà, alla fine, la Fondazione di una somma di circa
cento milioni di lire. Il capitale costitutivo non è quindi dovuto
al gesto munifico di un filantropo, come generalmente avviene, ma
all’adesione corale e appassionata di
quanti desideravano rendersi
testimoni della ricchezza spirituale di Anna Maria e sentirsi
coinvolti in future iniziative ispirate alle sue scelte di vita. Il
primo di settembre del 1989, con l’Atto n. 35513 Rep. n. 14423 del
notaio Rosanna Turchetto, in Treviso, la Fondazione prende
ufficialmente vita; mentre, il 20 febbraio1990, ottiene il
riconoscimento della Regione Veneto, con delibera n. 771, della
Giunta Regionale. Lo Statuto, letto e approvato, esprime in quattro
punti l’ ideale ed i propositi operativi degli amici ART.2) a - La
Fondazione non ha scopo di lucro e persegue esclusivamente finalità
di utilità sociale. La sua attività consiste nell’approfondimento e
nella divulgazione del pensiero di 8Anna Maria Feder Piazza e del suo
insegnamento e nella realizzazione di attività di formazione e di
beneficienza in favore: - dell'educazione dei giovani; - della missionarietà della Chiesa;
- della vita contemplativa e di preghiera; - dei bisognosi,
intervenendo direttamente in quei casi che la vigile attenzione
verso gli altri continuamente propone. E definisce in questo modo la sua struttura operativa: ART. 5) A – Il Consiglio di Amministrazione si compone di sette membri, dura
in carica tre anni ed i suoi membri possono sempre essere
confermati. Sono membri del Consiglio di Amministrazione: – Il
Fondatore, signor Francesco Piazza, sei persone designate dal
Fondatore e, dopo la sua morte o rinuncia, da colui che sarà
Presidente. B – La carica di Presidente spetterà di diritto, vita sua durante,
al Fondatore signor Francesco Piazza, il quale potrà in ogni momento
rinunciarvi. Per aver dato inizio alla Fondazione, nel 1994, il Lions Club
Treviso Host ha conferito a Francesco il “Melvin Jones Fellow”,
riconoscimento attribuito a chi si è “dedicato a servizi umanitari”. Lo Statuto sarà, in seguito, modificato in due occasioni: la prima
nel 1998 per adeguarlo all’accoglimento della richiesta di essere
considerato tra le Attività non Lucrative di Utilità Sociale
(ONLUS); la seconda nel 2009, dopo la morte di Francesco Piazza, per
inserire anche il suo nome nell’intitolazione e aggiungere le
finalità che ne onorino la memoria. L’attuale stesura dei primi
articoli è qui riportata: ART. 1) - E’ costituita, per volontà del signor Francesco Piazza e con il
sostegno del Comitato “Amici di Annamaria”, la “Fondazione ANNA
MARIA FEDER PIAZZA - Organizzazione Non Lucrativa di Utilità
Sociale”, rinominata, dopo la morte del fondatore, “Fondazione ANNA
MARIA FEDER e FRANCESCO PIAZZA Organizzazione Non Lucrativa di
Utilità Sociale“; in breve denominabile anche “Fondazione Feder
Piazza - Onlus”. La Fondazione ha sede in Treviso, Strada dei
Biscari n.22, nella casa costruita da Francesco e Anna Maria, da
loro amata e resa luogo aperto all’accoglienza. ART. 2) a – La Fondazione non ha scopo di lucro e persegue esclusivamente
finalità di utilità sociale. La Fondazione si prefigge lo scopo di
onorare in modo degno e duraturo il pensiero, l’insegnamento e
l’opera di Anna Maria Feder e di Francesco Piazza e si propone la
realizzazione di attività di beneficenza intervenendo direttamente
nei confronti dei soggetti operanti nella missionarietà della
Chiesa, di coloro che si dedicano alla vita contemplativa e di
preghiera e dei bisognosi in genere. b - La Fondazione potrà inoltre svolgere, in quanto direttamente
connesse alle attività di beneficenza e nei limiti previsti dalla L.
460/97, attività di istruzione e formazione con particolare
riferimento all’educazione dei giovani e alla divulgazione e
promozione della cultura e dell’arte. L’attuale Consiglio di Amministrazione è composto da :
- Lino Bianchin Presidente – Giorgio Forlin Vice Presidente
– Giovanni Tosello Segretario – Fiorella Boscarato Consigliere
- Domenico Guerretta consigliere – Solideo Saracco consigliere –
Maria Rosa Vistosi consigliere – Graziella Biasetto consigliere -
Stefano Zucchello consigliere Le nomine sono avvenute con il
criterio della continuità visto che i primi sei erano i consiglieri
del primo CdA nominati da Francesco Piazza.
Nell’attesa che i tempi burocratici per la stesura e l’approvazione
dello statuto rendessero operativa la Fondazione, il Comitato degli
Amici di Anna Maria ha dato l’avvio ad una serie di incontri che,
nel tempo, sono divenuti appuntamenti tradizionali. Ogni anno, in
occasione dell’anniversario della morte, si ritrovano per una S.
Messa che, nei primi anni, è stata celebrata dai sacerdoti che più
le avevano vissuto accanto: mons. Lino Cusinato, mons. Giorgio
Marcuzzo, mons. Giuseppe Rizzo, mons. Giancarlo Manzoli di Mantova,
don Lorenzo Piran, don Roberto Cavalli, padre Leonardo Cecchetto,
mons. Livio Buso, don Rodolfo Budini, don Stefano Siliberti di
Mantova, don Antonio Mensi. Le cerimonie sono state animate dai
canti del coro “La Traccia” composto da adulti scouts, dal gruppo
vocale “Ensamble Laborintus” diretto da Michele Pozzobon, dai cori
di rovers e scolte di Santa Bona, all’accompagnamento liturgico di
Andrea Marcon, di Massimo Pinarello e di Luciano Buosi all’organo.
Per ognuno di questi incontri è stato stampato un ricordo, il primo
curato da Luigi Pianca, che recava un pensiero tratto dalle numerose
lettere e articoli scritti da Anna Maria perle riviste associative
scouts. Alla figura di Anna Maria, alla storia della sua vita e alla
profondità del suo pensiero, lo scrittore
Gian Domenico Mazzocato,
su incarico della Fondazione, ha dedicato una accurata biografia
arricchita da numerose citazioni ricavate dal suo “carnet de route”.
Il certosino lavoro di ricerca e trascrizione degli scritti
originali, la loro catalogazione e la stesura del testo hanno
impegnato l’autore per oltre due anni. La pubblicazione, inserita in
una collana delle Edizioni Paoline di Milano, è avvenuta nel luglio
del 2007 poco prima della scomparsa di Checco ed è stata presentata
alla fine del mese di settembre dello stesso anno, nella
chiesa-auditorio della Santa Croce al Quartiere Latino di Treviso,
alla presenza di un numerosissimo pubblico. Tutti gli anni, nel
periodo autunnale, dopo i primi tre incontri conviviali già citati,
l’ormai tradizionale ritrovo si è ripetuto, con cadenza annuale, nel
giardino della casa di Via dei Biscari. Qui si è avuto modo di
invitare, dando un significativo sostegno per le loro future
attività, giovani musicisti o gruppi musicali di recente
istituzione, che, con la loro partecipazione, hanno ravvivato e rese
più accoglienti e interessanti le giornate ricordo. E’ divenuta,
questa, l’occasione per relazionare sulle attività che la Fondazione
aveva portato a buon fine durante l’anno ed annunciare i programmi
futuri. Costretti dalle minacce del tempo atmosferico, alcuni di questi
eventi si sono svolti in luoghi diversi da quello preannunciato.
Memorabile quello svolto sotto il capannone della sagra di Santa
Bona, sommersi da un diluvio che ha costretto i presenti a pranzare
con l’acqua alle ginocchia ; un’altra volta, la riunione si è fatta
nella sala parrocchiale di San Liberale; e ancora, nelle eleganti
atmosfere di Villa Algarotti Quaglia, a Paese; oppure immersi nella
natura, al laghetto “Le Bandie”, di Lovadina.
Il primo degli intermezzi musicali presentati alle Giornate della
Fondazione è avvenuto nel 1992 con le zampogne dell’Antica Pastoria
del Borgo Furo che si sono alternate alla lettura di poesie di Luigi
Pianca. Negli anni successivi, con la collaborazione della signora
Gabriella Pasut, si sono esibiti: un quintetto di giovani musicisti
del Conservatorio “Steffani” di Castelfranco Veneto; il duo
chitarristico Andrea Bolinelli e Alessandro Balsimini, con Matteo
Bragagnolo al flauto; la soprano Hyeonjeong Koo, accompagnata al
pianoforte da Paola Gnocato; infine, i due giovani concertisti Anna
Tonini, al flauto, accompagnata da Massimo Pinarello, al
clavicembalo. Si sono inoltre esibiti: il Coro degli Adulti Scout “La Traccia” con
una rassegna di canti composti da Francesco Piazza raccolti poi in
un volumetto, distribuito con allegata la relativa audiocassetta;il
quintetto di fisarmonicisti “Phisarmonia” ; il gruppo musicale “Le
baghe della zosagna", con musiche popolari; il gruppo vocale
“Ensamble Laborintus” , diretto da Michele Pozzobon, specializzato
in musiche rinascimentali e barocche; e ancora, musiche brasiliane
con il gruppo “Swing Brasil”; la band composta da giovani
appassionati di Jazz: “TetraQarteT”, con brani “bi-bop” e
“latinjazz” e la cantante-fisarmonicista Francesca Gallo, esperta
ricercatrice e interprete di canti popolari.
La Fondazione, per rispondere al primo degli scopi indicati nel suo
statuto relativo all’attenzione verso quanti si impegnano nella
difficile missione dell’educare, ha promosso una serie di incontri,
organizzati in collaborazione con l’Ufficio Diocesano di Pastorale
Giovanile, diretto da don Giorgio Marcuzzo, su “Educazione alla fede
come problema della cultura contemporanea”. L’argomento era molto
sentito in quegli anni e ben evidenziava la ricerca di Anna Maria
durante il suo impegno come capo dell’Associazione Guide Italiane.
Per lo studio delle tematiche da proporre, ci si avvalse
dell’esperienza di don Giuseppe Mazzocato, allora impegnato nella
Facoltà di Teologia dell’Italia settentrionale. Il primo incontro-conferenza, ha avuto luogo in un’aula del
Seminario Vescovile, i giorni 1 e 2 ottobre 1988, condotto da don
Giuseppe Mazzocato, relatore il prof. don Giuseppe Angelini, Preside
della Facoltà di Teologia dell’Italia Settentrionale di Milano. Il progetto ha avuto un seguito nell’anno successivo, il 18-19
novembre 1989; relatori: la prof.ssa Orlando Cian, docente di
Pedagogia all’Università di Padova e il dott. Giuseppe Milan,
ricercatore di Pedagogia nella stessa Università. E’ seguito un
momento conclusivo, il 6 ottobre1990, con l’intervento di Padre
Adalberto Bonora, biblista , e della prof.ssa Edda Ducci, ordinario
di Pedagogia all’Università “La Sapienza” di Roma. Le varie agenzie educative, non solo diocesane, hanno riservato agli
Atti dei tre convegni, regolarmente pubblicati a cura della
Fondazione, una attenta lettura e in molti casi li hanno adottati
come testi base per lo studio e l’ideazione di programmi
associativi. La stessa Conferenza Episcopale Italiana ha riportato
ampi brani, degli Atti in questione, nella rivista dedicata alla
scuola e all’educazione. Inoltre, nel 1993, su segnalazione
dell’Università Pontificia Salesiana – Facoltà di Scienze
dell’Educazione, è stata assegnata una Borsa di Studio a Francesco
Pretifilippo, per la sua tesi di laurea sulla Pastorale Giovanile in
Italia, la cui stesura si è ampiamente ispirata alle tesi espresse
nelle pubblicazioni relative ai convegni organizzati dalla
Fondazione. Dal 1991 fino all’anno in corso, la Fondazione ha sostenuto
l’Ufficio Diocesano per la Pastorale nella Scuola e nell’Università,
diretta da don Edmondo Lanciarotta, coadiuvandola
nell’organizzazione di seminari e convegni, pubblicandone
sistematicamente gli Atti che sono, ora, raccolti nella “Collana di
Quaderni di Pastorale Scolastica”. Il primo di questi incontri è stato il Seminario di Studi: “Fare
pastorale della Scuola, oggi” - 11 maggio1991, Collegio Pio X –
relatori don Edmondo Lanciarotta e mons. Giuseppe Rizzo. L’anno successivo, 1992, al Collegio PioX, viene trattato
l’argomento: “Educare a scuola in una società complessa” ,
coordinatore don Edmondo Lanciarotta, relatori mons. A. Daniel e il
prof. Luciano Caimi. Oltre all’edizione degli “Atti” di questi
incontri, la Fondazione si è incaricata di pubblicare gli interventi
delle giornate di studio su “L’insegnante nella Scuola Cattolica”,
su “Quali valori insegnare nella Scuola Cattolica oggi?” e del
Convegno “Il mondo della Scuola”. I convegni hanno avuto una cadenza annuale ed hanno affrontato
tematiche di stretta attualità quali: - “Essere scuola a partire dai giovani” - 1993, salone del Palazzo
dei Trecento – relatori d. Edmondo Lanciarotta, mons. A. Daniel, il
Provveditore agli Studi Sante Leotta ed il prof. Luciano Corradini; - “Per realizzare la relazione educativa a scuola” - 1994 Casa
Toniolo – relatori il prof. Giorgio Tonolo, il prof. Umberto
Margiotta ed il prof. Ermenegildo Guidolin; - “I genitori e la relazione educativa a scuola” - 1995 Teatro
Ariston – relatori: Guglielmo Malizia sociologo, Luigi Pati
pedagogista, Armando Pietrella, dirigente al Ministero della
Pubblica Istruzione, Lorenzo Vigna consigliere regionale, Giuseppe
Richiedei Vicepresidente A.Ge., Danila Bonito giornalista TG1; - “La dimensione europea dell’educazione” - sfida per il 2000” –
1996, Cà dei Carraresi – Incontro - dibattito con il prof. Michele
Pellerey, Ordinario di Didattica all’Università Pontificia Salesiana
di Roma; - “I giovani, i valori e la scuola. I risultati di una ricerca
interprovinciale” - 1997, Cà dei Carraresi - relatori il prof. Giampaolo Alimede, il prof. Ermenegildo Guidolin
ed il prof. Severino De Pieri; - “Maestro da chi andremo?” - 1998, Cà dei Carraresi – relatori il
prof. Armando Rigobello ed il prof. Lino Sartori; - “La scuola dell’autonomia come scuola della comunità” - 1999, Casa
Toniolo – Incontro dibattito con Cesare Scurati; - “Le riforme del sistema scolastico:un’occasione per la comunità
cristiana” - 2000, Cà dei Carraresi – Incontro - dibattito con Luisa
Ribolzi; - “Per una scuola libera e autonoma:criticità e opportunità” - 2001,
Ca’ dei Carraresi – relatore Dario Antiseri; - “Una scuola per ogni uomo. Percorsi di integrazione scolastica:
dall’Handicap… al diversamente abile” - 2003, Camera di Commercio,
nell’ambito della manifestazione “Tutti a bordo: Treviso per l’Anno
Europeo della Persona Disabile”, organizzata da Comune, Provincia e
Regione. - “Per un sistema educativo di istruzione e formazione a servizio di
ogni uomo” - 2004, Auditorium di Casa Toniolo – relatori il prof.
Luigi Floriani, il dott. Luigi Zanetti ed il dott. Maurizio
Galluzzo; - “Raccontiamo la scuola che viviamo ogni giorno” - 2005, tavola
rotonda alla presenza di S.E. il Vescovo mons. Andrea Bruno
Mazzocato. Tra i relatori, l’attuale presidente della Fondazione
Lino Bianchin; - “Scuola e trasmissione della Fede alle giovani generazioni” -
2006, Auditorium di Casa Toniolo - relatore il prof. Luciano
Corradini; - “Educare, ovvero atto di carità verso l’uomo. Per una comunità
ecclesiale educativa” - 2008, sede della Fondazione Feder Piazza –
relatori don Edmondo Lanciarotta il prof. Ermenegildo Guidolin ed il
prof. Francis Contessotto.
Anche questa serie di incontri ha avuto una numerosa e qualificata
partecipazione, indice dell’urgenza degli argomenti trattati. Per
ogni singolo evento, la Fondazione ha pubblicato tutti gli
interventi degli esperti che vi hanno partecipato e li ha raccolti
in tredici “Quaderni di Pastorale Scolastica”, i quali hanno avuto
un’ampia divulgazione non solo locale, ma sono stati richiesti anche
a livello regionale e nazionale ed hanno offerto spunti ed idee per
tesi universitarie e per altri seminari e convegni.
L’interesse per quanto riguarda la formazione dei giovani, ha avuto
compimento nel sostegno dato alle cinque edizioni, svoltesi dal 2001
al 2005, al Concorso di Scrittura Creativa “Il Seme di Girasole”
rivolto agli alunni delle classi quinte elementari e delle scuole
medie per ricordare Maria Chiara Durigon, tragicamente scomparsa in
giovanissima età, promosso dalla Scuola Media Stefanini di Treviso. Una particolare attenzione è stata riservata a delle realtà
giovanili, geograficamente lontane da noi. Con cadenza annuale la
Fondazione ha rivolto il suo concreto interessamento verso la
missione di padre Aldo Vettori, in Kenya, alla quale, fin dal 1991,
sono stati assegnati finanziamenti per il funzionamento di scuole ed
ospedali. Dal 1995, sono stati adottati quattro ragazzi affinché
completassero gli studi. Questo non è stato l’unico aiuto verso i missionari del nostro
territorio. La missione di Ambam nel Camerun, retta dal 1990 al 1996 da Don
Alessandro Dal Ben, ha ricevuto maestri di scuola locali; anche
l’opera di ricostruzione di alcuni villaggi del Bangladesh, colpiti
da catastrofiche alluvioni, condotta da Padre Faustino Cescato, ha
ottenuto il nostro concreto sostegno. Altri due interventi, che riguardano i primi anni di vita della
Fondazione, sono degni di segnalazione: il primo è l’appoggio dato a
don Antonio Trevisiol per la sua opera di accoglienza e primo
inserimento degli ex carcerati, alcuni dei quali portatori di
drammatiche esperienze già in giovanissima età, il secondo riguarda
un aiuto finanziario per rendere vivibili alcuni prefabbricati,
reperiti dal Centro Aiuto alla Vita di Treviso, utilizzati per
ospitare giovani madri in difficoltà. Nel 2003 l’UNICEF ha lanciato un appello per la ricostruzione delle
scuole in Iraq distrutte dalla guerra e la Fondazione si è attivata
con l’organizzazione di un concerto di beneficenza, “La grande
musica di Johan Sebastian Bach” , tenuto dal Maestro organista
Sergio De Pieri nella chiesa di Santa Bona.
Le istituzioni che si occupano del mondo giovanile hanno sempre
trovato sensibile attenzione da parte della Fondazione. I gruppi scouts della parrocchia, sempre solleciti a prestare il
loro servizio quando da noi richiesto, e iniziative di Associazioni
Culturali sorte con lo scopo di educare i giovani alla musica e con
la musica o di aiutarli ad emergere nella difficile carriera di
musicisti, hanno sempre trovato sicuro, e sostanzioso, appoggio per
le loro attività. Da segnalare, in questo senso, le partecipazioni all’Orchestra e
Coro dell’Associazione Musicale Luigi Pavan, nei concerti tenuti
nelle chiese di Santa Maria Ausiliatrice, per le celebrazioni
Antoniane, e di San Francesco, per commemorare il maestro scomparso;
all’Associazione Culturale Suonar Crescendo, nel concerto dei
“Pollicini” tenutosi nel Museo di Santa Caterina, ed ai vari altri
gruppi invitati alle Giornate della Fondazione e già citati in
precedenza. Un ulteriore sostegno è stato elargito, per il
completamento del suo corso universitario, ad una giovane molisana
ritrovatasi improvvisamente orfana e quindi in gravi difficoltà
economiche. Nell’anno in corso la Fondazione è impegnata a garantire la
frequenza alla Scuola Materna di un bambino, segnalato dal Centro
Aiuto alla Vita, la cui madre, rimasta sola, si trova in
difficili condizioni economiche.
Anna Maria, negli ultimi anni della sua vita, aveva tenuto stretti
contatti con comunità che dedicavano la loro vita alla preghiera ed
alla contemplazione. Seguendo questa sua traccia sono stati avviati
contatti con l’Eremo di Sant’Elena, in Onigo di Pederobba, al quale
è stato dato un primo significativo appoggio per la sua fondazione;
con i Monasteri delle Clarisse di Foligno e di Vallegloria a Spello,
anche oggetto di una specifica raccolta di fondi quando gravemente
danneggiati dal terremoto del 1997 che ha colpito l’Umbria; infine
con i monasteri della Visitazione, in Treviso, delle Clarisse di
Trevi e di Apiro. Tutti questi sono stati sostenuti con frequenza
annuale e con intervenuti occasionali per necessità particolari che
hanno avuto modo di comunicarci. Un altro intervento ha preso avvio dall’amore di Anna Maria per gli
animali in genere e per i cani in particolare. Questo riguarda
l’assistenza, e in seguito, la collocazione in una casa di proprietà
della Fondazione, di una persona fortemente provata dalla vita, resa
pressoché in miseria da varie avversità subite e in difficoltà nel
trovare un’abitazione perché proprietario di sei cani. Al decesso
dell’ospite la casa, situata nel comune di Povegliano, è stata
venduta perché divenuta antieconomica e bisognosa di un radicale
costosissimo restauro per renderla nuovamente fruibile. Richieste di aiuto verso persone bisognose, segnalate da enti: in
particolare la parrocchia di Santa Bona, associazioni o amici, hanno
sempre trovato sensibile risposta, così come le indicazioni
pervenute da altre istituzioni quali la Caritas, nel periodo di
carestia della Somalia, la Scuola Media Coletti per l’invio di
medicinali nell’ex Jugoslavia o da “Domus Nostra” casa per
ragazze-madri situata nel comune di Quinto. Alcuni di questi casi tuttora godono di sostegno continuativo con
intervalli annuali.
Viaggiare, visitare città, musei e luoghi d’arte è stata una delle
grandi passioni che Anna Maria ha comunicato ai frequentatori della
sua casa. Lei e Checco, era l’inizio degli anni settanta, con
pulmini reperiti fortunosamente e letteralmente stipati di tende,
bagagli e generi alimentari, hanno condotto un nutrito gruppetto di
amici alla scoperta delle bellezze artistiche italiane. Il viaggio
aveva significato solo se conduceva alla ricerca dei valori espressi
dai luoghi visitati, in particolare di quelli considerati “minori”,
al fine di approfondirne la conoscenza. Una clausola era
inderogabile: sapersi fermare in silenziosa contemplazione quando si
fosse accertato che quelle bellezze aprivano il cuore e la mente
alla grandiosità del creato e delle espressioni artistiche scoperte,
imparando a concentrare l’attenzione sulla profondità dei messaggi
in esse contenuti. I dialoghi tra Anna e Checco, ricchissimi di
notizie, di annotazioni e riferimenti artistici, storici e letterari,
erano, per chi li accompagnava, un’autentica scuola di pensiero e,
insieme, di proposte di meditazione.
Riferendosi a questo interesse, Luciana Crosato, studiosa ed esperta
di storia dell’arte, compagna di studi e amica di Anna Maria,
chiedendosi come avrebbe potuto essere utile alla Fondazione, ha
pensato di riprendere la tradizione dei viaggi aprendo la
possibilità di partecipazione ad altri nuovi amici. I primi quattro hanno avuto come mete: - “Le Chiese Barocche della Baviera” nel 1989; - “Le Chiese e Monasteri sul Danubio” nel 1990; - “Da Wies a Weimar, Chiese e Castelli di Franconia ” 1991; - “Arte e natura tra la Svizzera e l’Alsazia – Da San Gallo a
Strasburgo” nel 1992.
Tutti sono stati condotti da Luciana ed hanno ottenuto un indice
elevatissimo di gradimento per la scelta degli itinerari,
l’accuratezza dell’organizzazione e per la sua perizia
nell’illustrare e commentare le splendide opere visitate. Fatto
tesoro di questo stile, tale esperienza si è ripetuta negli anni
successivi con la
straordinaria ed appassionata collaborazione di
Silvia Paganini Pianca, Presidente dell’Alliance Francese di
Treviso, e la supervisione sempre molto accorta ed ispirata del
marito Luigi Pianca. Da loro siamo stati condotti alla scoperta del
fascino della terra di Francia lungo questi itinerari: - “Arte e tradizione nel dolce paesaggio della Borgogna e
Champagne” nel 1993; - “Seguendo l’itinerario delle Abazie Cistercensi:colori, profumi,
mare di Provence e Côte d’Azur” nel 1994; - “Normandia Bretagna: Le Grand Large” nel 1995; - “Parigi! Il piacere dell’arte, della cultura e dello svago” nel
1997; - “In città d’arte e lungo vie d’acque dense di storia” nel 1998; - “Parigi e i suoi dintorni: attualità e storia” nel 2004; - “Normandia: vele di Vichinghi, spiagge epocali ed echi di gotiche
cattedrali” nel 2005;
Con l’appoggio, e l’amichevole collaborazione di Mauro Baldoin e
della sua Agenzia Viaggi, di anno in anno siamo andati alla scoperta
di nuovi luoghi che potessero raccontare storie di antiche e moderne
civiltà. - ”Civiltà, storia e tradizioni dell’oriente europeo” nel 1999; - “Berlino: una capitale ridisegnata per futuro” nel 2000; - “Un territorio tra storia e leggenda:il paese dei Catari” nel
2001; - “Da Budapest a Czestochowa:dalle suggestioni asburgiche della
capitale ungherese al baluardo polacco della cristianità” nel 2002; - “L’uomo Arabo, l’uomo Berbero, l’uomo del deserto: storia, cultura
e tradizioni del Marocco” nel 2003; - “Danimarca, patria dei Vichinghi” terra di fiabe, antiche leggende
e di moderna, evoluta civiltà” nel 2006; - “Sulle rive del Baltico, in paesi giovani dalla storia antica” nel
2007; - “Miti e realtà, cultura e natura, umanità e passione nei due cuori
della Grande Russia: Mosca e San Pietroburgo” nel 2008; - “Da Luxor ad Abu Simbel in crociera sul Nilo e sul Lago Nasser”
nel 2009; - “Castelli, giardini, parchi e natura selvaggia, storia e leggende:
la Scozia” nel 2009.
La partecipazione a questi viaggi ha permesso, oltre
all’esplorazione dei luoghi,la nascita di nuove amicizie vissute con
lo stesso spirito ereditato da Anna e Checco in simili avventure.
Per soddisfare le richieste di nuovi e vecchi amici, la Fondazione
si è impegnata anche nell’organizzazione di tre straordinarie uscite
sulla laguna di Venezia con il gran finale della cena in barca, un
moto topo, nel bacino di San Marco in occasione della “notte
famosissima” del Redentore chiusa dalla tradizionale sequenza dei
fuochi artificiali. E nell’aprile del 2005 un piccolo gruppo di amici è stato condotto a
frequentare i riti della settimana santa ad Erice, in Sicilia,
partecipando alla solenne processione dei Misteri a Trapani.
Degna di un cenno particolare, tra le iniziative a carattere
culturale, è la pubblicazione della ricerca che Gino Piazza ha
svolto sulla vecchia ed obsoleta terminologia dialettale trevigiana
intitolata “Cussì i se ciamava”, edito da De Bastiani di Vittorio
Veneto, e la sua presentazione nel dicembre del 2002 presso la sala
Longhin del Seminario Vescovile di Treviso. Generosamente Gino,
fratello di Checco, ha devoluto tutti gli utili di questo libro per
gli scopi della Fondazione.
Il totale degli impegni presi in questi anni può essere calcolato
nella somma di 105.000,00 euro interamente ottenuti dalla generosità
degli amici che ci hanno sostenuto, anche con la nuova possibilità
di devoluzione mediante il “5 per mille”. Tale somma non comprende
le spese dell’assistenza a Francesco e della manutenzione della sua
casa, sostenute interamente con altri fondi senza il coinvolgimento
economico della Fondazione. Due osservazioni sono d’obbligo a questo punto e riguardano la
fedeltà agli impegni presi riscontrabile nella continuità di
interventi verso gli stessi soggetti ed il prezioso, volontario,
apporto di tanti amici che hanno donato tempo ed esperienza per la
riuscita di molte manifestazioni.
La più importante ed impegnativa delle attività portate a termine
dalla Fondazione non riguarda, però, i viaggi, i convegni oppure i
concerti, ma è direttamente connessa alla vita del suo fondatore,
Francesco Piazza. Il 25 settembre 1995 Francesco viene colpito da un grave, devastante
ictus. L’ospedale lo restituirà alla sua casa fortemente menomato; molte
delle proprietà funzionali del suo organismo risulteranno del tutto
alterate, in particolare l’uso della parola e la motricità
dell’intera parte destra del corpo. La mano che aveva dato vita a
tante sublimi opere d’arte appariva irrimediabilmente immobile. I
medici si mostrarono scettici sulle possibilità di un recupero anche
parziale e davano le attese di vita molto ridotte. Analizzate le condizioni del fratello, al momento della dimissione
dall’ospedale, Gino Piazza, impossibilitato ad occuparsene
direttamente, ha manifestato la sua decisione di incaricare la
Fondazione per la futura assistenza esprimendo nel seguente modo il
suo volere:
"Agli amici di casa Francesco Piazza e al consiglio di amministrazione della fondazione “Annamaria
Feder Piazza” Cari amici, nella difficile e incresciosa contingenza creatasi dalla malattia di
Checco la vostra risposta di solidarietà e di amicizia mi ha
commosso e ha suscitato in me profondo sentimento di riconoscenza. Vi do atto del particolare e generoso impegno col quale non solo
offrite a mio fratello l’aiuto morale e fisico di cui ora ha
bisogno, ma anche del modo con cui sopperite alla conduzione della
sua casa e alla cura dei suoi interessi e ciò sia in questo periodo
di degenza in ospedale, sia nella prospettiva di un suo ritorno che
speriamo prossimo e in condizione di massimo recupero. Quale fratello e unico parente diretto di
Checco, devo a voi amici,
anche in quanto rappresentanti e amministratori della fondazione
“Annamaria Feder Piazza”, questo riconoscimento e l’attestazione
che voi state agendo in stretta collaborazione e in piena sintonia
con me in un rapporto di fraterna amicizia. con affetto, Gino Piazza"
Questa lettera segnò l’inizio di un’avventura durata dodici anni. La
facoltà di prendere tutte le decisioni di competenza di Francesco,
mediante procura notarile, venne delegata al fratello Gino
unitamente al Vice Presidente della Fondazione. I vecchi e nuovi
amici incominciarono ad alternarsi nell’assistere, sostenere e dare
serenità all’amico gravemente infermo. Francesco non ha mai perso
coscienza di sé e, per le persone che continuavano a frequentarlo,
rimase sempre una presenza significativa, capace di esprimere
sentimenti e di farsi comprendere con gesti ed espressioni del viso
commoventi per la tranquilla accettazione della sua situazione ed il
desiderio di comunicare ancora una volta il piacere dell’amicizia. La Fondazione, pur essendo fortemente occupata da questo incarico,
non ha mai smesso di operare secondo gli scopi dello statuto che si
era dato e Francesco è rimasto fino alla fine il suo Presidente. Il 28 luglio 2007 Francesco si riunisce ad Anna Maria nella casa del
Padre. Il suo testamento, redatto un anno prima della malattia e depositato
presso il notaio Manavello, risultò, all’apertura, composto da tre
semplici righe:
“oggi, in data 22 luglio1994, dichiaro che alla mia morte tutti i miei beni vadano alla Fondazione Anna Maria Feder Piazza”.
Il consiglio di Amministrazione, riunitosi il 24 ottobre 2007,
consapevole dell’importanza del compito che si stava assumendo e
delle difficoltà che si prospettavano, decise all’unanimità di
accogliere l’eredità in spirito di adesione agli ideali di Francesco
e Anna Maria e ponendosi al loro servizio. A pochi giorni dalla morte di Francesco, a partire dal 3 agosto 2007
a tutto il mese di settembre, si è realizzata una retrospettiva
delle sue opere nella sala comunale di Vigo di Cadore, con
l’intervento dell’Amministrazione locale, alla presenza di numerosi
amici, giunti da Treviso. L’immagine dell’artista scomparso aleggiava nel cielo terso delle
Dolomiti evocata dalle parole di Luigi Pianca e caricava la nostra
fantasia dei sentimenti più cari e vicini alla sua anima: l’amore
per la montagna, l’immersione nel silenzio ricco di echi
(soprattutto quello compatto e luminoso della val Visdende), la
passione del colore che rimanda alle combinazioni più ardite della
natura. in questo contesto di alta elevazione dello spirito e della
mente, il distacco dalla sua persona, mancata da qualche giorno, è
risultato meno straziante. tutti l’abbiamo sentito vicino nelle
opere indimenticabili e nell’atmosfera rarefatta del luogo. Incomincia, ora, una nuova storia. Ed è la storia di questi giorni.
La casa tanto amata da tutti noi ritorna aperta a quanti avranno
desiderio e motivo per frequentarla. Nel 2008 è stata selezionata
come uno dei “luoghi di valore” della Provincia di Treviso dalla
Fondazione Benetton. Si è offerta come sede del “Centro Studi ed Esperienze Scout Don Ugo
De Lucchi” e già parecchi gruppi di scout e guide hanno utilizzato
il giardino e alcuni locali per le loro attività. Giovani incisori fanno rivivere la stamperia per produrre le loro
opere e altri ambienti sono divenuti spazi utili per incontri e
conferenze.
Dalla brochure stampata dalla Fondazione Feder Piazza in occasione
del ventennale della sua costituzione – 27 novembre 2009.
torna
Chi siamo
Il Consiglio di Amministrazione eletto per il
periodo
30/06/2020 al
30/06/2023 è composto da:
Giovanni Tosello - Presidente
Anna Francesca Saracco - Vice Presidente
Costanza Poli - Segretaria
Annalisa Crespan Tosatto - Consigliere
Fabio Coracin - Consigliere
Monica Bassanello - Consigliere
Stefano Solari - Consigliere
Stefano Zucchello - Consigliere
Lino Bianchin - Consigliere
torna
Lo Statuto
NUOVO STATUTO
Verbale di
modifica dello Statuto 29 ottobre 2020
Allegato A
Allegato “B”
Statuto modificato ai sensi D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117
(Codice del Terzo Settore - CTS)
S T A T U T O
FONDAZIONE ANNA MARIA FEDER e FRANCESCO PIAZZA -
ONLUS
ART. 1)
E’ costituita per volontà del signor Francesco Piazza e con il
sostegno del Comitato “Amici di Annamaria” la “FONDAZIONE ANNA
MARIA FEDER e FRANCESCO PIAZZA - ONLUS” in breve denominabile
anche “FONDAZIONE FEDER PIAZZA ONLUS”. La Fondazione ha sede in
Treviso, Strada dei Biscari civ. n.22, nella casa costruita da
Francesco e Anna Maria, da loro amata e resa luogo aperto
all’accoglienza.
La Fondazione assumerà la denominazione “FONDAZIONE ANNA MARIA
FEDER e FRANCESCO PIAZZA – Ente del Terzo Settore” in breve
denominabile anche “FONDAZIONE FEDER PIAZZA ETS” successivamente
e per effetto dell’iscrizione al Registro Unico Nazionale del
Terzo Settore (RUNTS).
ART. 2)
2.1 La Fondazione
non ha scopo di lucro e persegue esclusivamente finalità civiche
e di utilità sociale.
La Fondazione nello scopo di onorare in modo degno e duraturo il
pensiero, l’insegnamento e l’opera di Anna Maria Feder e di
Francesco Piazza negli ambiti a loro cari dell’accoglienza e
della solidale attenzione alle persone in stato di necessità,
dell’impegno educativo nei confronti dei giovani e della
divulgazione e promozione della cultura, dell’arte e della
spiritualità contemplativa, si propone la realizzazione delle
seguenti attività d’interesse generale:
a) beneficenza, sostegno
a distanza, erogazione di denaro, beni o servizi a sostegno di
persone svantaggiate o in stato di necessità o di soggetti
operanti nell’ambito
della missionarietà della Chiesa e di coloro che si dedicano
alla vita contemplativa e di preghiera;
b) organizzazione e
gestione di attività
di informazione e formazione con particolare riferimento
all’educazione dei giovani, anche in collaborazione e a sostegno
di persone, enti e associazioni operanti in questo ambito
c) organizzazione e
gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di
interesse sociale, incluse attività, anche editoriali, di
promozione e diffusione della cultura, dell’arte e della pratica
del volontariato e delle attività di interesse generale di cui
al presente articolo;
2.2 La
Fondazione potrà inoltre esercitare attività diverse da quelle
di interesse generale che siano secondarie e strumentali secondo
criteri e limiti definiti ai sensi dell’art. 6 del D. Lgs
117/2017.
2.3 La
Fondazione opera nell’ambito della Regione Veneto.
ART. 3)
3.1 Il
patrimonio della Fondazione è costituito dai beni mobili
descritti nell’atto di costituzione della Fondazione, del quale
il presente Statuto è parte integrante; da beni mobili ed
immobili pervenuti e che perverranno alla Fondazione a qualsiasi
titolo, da elargizioni o contributi da parte di Enti Pubblici e
Privati, Ditte, Persone Fisiche e dagli avanzi netti di
gestione.
3.2 Per
l’adempimento dei suoi compiti la Fondazione dispone delle
seguenti entrate:
- versamenti
effettuati dal fondatore;
- redditi derivanti
dal patrimonio;
- elargizioni o
contributi da parte di Enti Pubblici e Privati, Ditte, Persone
Fisiche e dagli
avanzi netti di gestione;
- raccolta fondi
come previsto dall’art. 7 D. Lgs. n. 117 del 3 luglio 2017.
ART. 4)
a Sono organi
della Fondazione:
-
il Consiglio di Amministrazione;
-
il Presidente della Fondazione;
-
il vice Presidente della Fondazione;
-
il Comitato Direttivo;
-
il segretario del Comitato Direttivo;
-
il Revisore dei Conti.
b - L’assunzione della carica di amministratore della Fondazione
è subordinata al possesso di specifici requisiti di onorabilità,
professionalità ed indipendenza.
C - Agli amministratori, ai direttori, ai componenti dell’organo
di controllo si applicano gli art. 27-28-29 del D. Lgs 117/2017.
ART. 5)
a Il Consiglio
di Amministrazione si compone di sette membri, compreso il
presidente, dura in carica tre anni ed i suoi membri possono
essere sempre confermati.
Il Consiglio in scadenza nominerà il Presidente. Il Presidente,
cosi eletto, nominerà i membri del nuovo consiglio.
c il Consiglio
di Amministrazione, su proposta del Presidente, potrà cooptare
altri consiglieri, fino ad un massimo di cinque, scelti fra
persone che possono validamente contribuire :al raggiungimento
delle finalità della Fondazione.
d Qualora per
qualsiasi motivo 1a maggioranza dei membri del ‘Consiglio di
Amministrazione venga meno, l’intero Consiglio ‘di
Amministrazione si intende decaduto e il Presidente provvederà
ad una nuova nomina.
ART. 6)
a Il Consiglio
di Amministrazione si riunisce almeno due volte all’anno per
l’approvazione del bilancio consuntivo (entro il 30 aprile) e
del bilancio preventivo (entro il 31 dicembre).
Esso inoltre provvede alla nomina del Comitato Direttivo, del
Presidente e del Vice Presidente della Fondazione;
-
delinea gli indirizzi generali dell’attività della Fondazione;
-
delibera sulle modifiche al presente Statuto;
-
approva i regolamenti che disciplinano lo svolgimento dell′attività
della Fondazione;
-delibera sull’eventuale destinazione dei fondi, riserve o
capitale durante la vita della Fondazione stessa, qualora ciò
sia consentito dalla legge e dal presente Statuto;
-
delibera il compimento di atti di straordinaria amministrazione;
-
delibera di procedere alla richiesta di estinzione della
Fondazione all’autorità competente.
b Il Consiglio
di Amministrazione è convocato dal Presidente ogni qualvolta
questi lo ritenga opportuno oppure ne sia fatta richiesta da
almeno due consiglieri oppure dal Revisore dei Conti.
c La
convocazione è fatta mediante invito scritto contenente
l’indicazione del luogo, del giorno e dell’ora della
convocazione e l’elenco delle materie da trattare, inviato ai
Consiglieri almeno dieci giorni prima dell’adunanza .
d Il Consiglio è
validamente costituito e atto a deliberare quando sia presente
la maggioranza dei suoi componenti.
e Le
deliberazioni sono assunte con il numero favorevole della
maggioranza dei presenti; in caso di parità di voti prevale il
voto del Presidente.
f Per la
nomina del Presidente, l’approvazione dei regolamenti, le
modifiche statutarie, la deliberazione di richiesta di
estinzione della Fondazione all’autorità competente
occorre il voto favorevole dei tre quarti dei
Consiglieri.
g i componenti
del Consiglio di Amministrazione non percepiscono alcun compenso
per l’attività svolta.
ART. 7)
a La
Fondazione è amministrata da un Comitato Direttivo composto da
un minimo di tre ad un massimo di cinque membri compresi il
Presidente ed il vice Presidente, scelti dal Consiglio di
Amministrazione tra i propri componenti.
b I membri del
Comitato Direttivo durano in carica per tre :anni e sono
rieleggibili.
c Qualora per
qualsiasi motivo la maggioranza dei membri del Comitato
Direttivo venga meno, l’intero Comitato Direttivo si intende
decaduto e occorre far luogo alla sua rielezione.
d In caso di cessazione
per qualsiasi motivo di un membro del Comitato Direttivo, il
Consiglio di Amministrazione stesso fa luogo alla sua
cooptazione. Chi venga nominato al posto del membro cessato dura
in carica per lo stesso residuo periodo durante il quale sarebbe
rimasto in carica il membro cessato.
e Dalla nomina
a membro del Comitato Direttivo non consegue alcun compenso,
salvo il rimborso delle spese documentate sostenute per ragioni
dell’ufficio ricoperto.
f Al Comitato
Direttivo sono attribuite le seguenti funzioni:
-la gestione della Fondazione in ogni suo aspetto secondo gli
indirizzi delineati dal Consiglio di Amministrazione e, in
particolare, il compimento di atti di
amministrazione ordinaria in relazione agli indirizzi ricevuti;
-
la nomina del Segretario da scegliersi tra i membri eletti del
Comitato stesso;
-
la predisposizione annuale del Bilancio Preventivo e del
Rendiconto Consuntivo.
g Il Comitato
Direttivo è convocato dal Presidente ogni qualvolta questi lo
ritenga opportuno oppure ne sia fatta richiesta da almeno tre
membri del Consiglio di Amministrazione o dal Revisore dei
Conti. La convocazione è fatta mediante invito scritto
contenente l’indicazione del luogo, giorno e ora della riunione
e l’elenco delle materie da trattare, inviato a tutti i
componenti almeno otto giorni prima dell’adunanza.
h Il Comitato
Direttivo è presieduto dal Presidente o, in caso di sua assenza
o impedimento, dal Vice Presidente; in mancanza, su designazione
dei presenti, da un altro membro del Comitato Direttivo.
i
Il Comitato Direttivo è validamente costituito qualora siano
presenti almeno la metà dei suoi componenti.
l Le
deliberazioni del Comitato Direttivo sono assunte con il voto
favorevole della maggioranza dei presenti; l’espressione di
astensione si computa come voto negativo; in caso di parità di
voti prevale il voto di chi presiede la riunione.
m Il Comitato
Direttivo nomina un Segretario da scegliersi tra i suoi membri.
ART. 8
)
a Al
Presidente della Fondazione spetta la rappresentanza della
Fondazione stessa di fronte ai terzi e anche in giudizio. Su
deliberazione del Comitato Direttivo il Presidente può
attribuire la rappresentanza della Fondazione anche ad estranei
al Comitato stesso.
b Il
Presidente convoca e presiede il Consiglio di Amministrazione e
il Comitato Direttivo, ne cura l’esecuzione delle relative
deliberazioni, sorveglia il buon andamento amministrativo della
Fondazione, verifica l’osservanza dello Statuto e dei
regolamenti, ne promuove la riforma ove se ne presenti la
necessità, cura i rapporti con le autorità tutorie; adotta in
caso di urgenza ogni provvedimento opportuno che andrà
ratificato dal
Comitato Direttivo nella prima riunione utile.
ART. 9
)
a Il vice
Presidente sostituisce il Presidente in ogni sua attribuzione
ogni qualvolta questi sia impedito all’esercizio delle proprie
funzioni. I1 solo intervento del vice presidente costituisce per
i terzi prova dell’impedimento del Presidente.
ART.
10)
a Il
segretario del Comitato Direttivo svolge la funzione di
verbalizzazione delle riunioni del Consiglio di Amministrazione,
del Comitato Direttivo e coadiuva il Presidente e il Comitato
Direttivo nell’esplicazione delle attività esecutive che si
rendano necessarie od opportune per il funzionamento
dell’amministrazione della Fondazione.
b Il
Segretario cura la tenuta del Libro Verbali del Consiglio di
Amministrazione e del Comitato Direttivo.
ART.
11)
a Oltre la
tenuta dei libri prescritti dalla legge, la Fondazione tiene i
Libri verbali delle adunanze e delle deliberazioni del Consiglio
di Amministrazione, del Comitato Direttivo e del Revisore dei
Conti.
b I Libri
della Fondazione sono visibili a chiunque ne faccia motivata
istanza.
ART.
12)
a Il Revisore
dei Conti, organo di controllo monocratico, ha i requisiti
previsti dall’art. 2397, comma secondo del codice civile ed è
designato dal Consiglio di Amministrazione.
b – L’incarico di Revisore dei Conti è incompatibile con quello
di membro del Comitato Direttivo e di Consigliere.
c Il Revisore
dei Conti cura la tenuta del Libro dell’organo di controllo, può
partecipare, avendone il diritto, alle adunanze del Consiglio di
Amministrazione e a quelle del Comitato Direttivo, con facoltà
di parola ma senza il diritto di voto. Verifica la regolare
tenuta della contabilità della Fondazione e dei relativi Libri,
dando pareri sui bilanci;;
d Il Revisore
dei Conti dura in carica tre anni.
e Al Revisore dei
conti si applica l’art. 30 del D. Lgs 117/2017.
ART.
13)
a Gli esercizi
della Fondazione chiudono il 31 dicembre di ogni anno. Per ogni
esercizio è predisposto un Bilancio Preventivo ed uno
Consuntivo.
b Entro il 31
marzo di ciascun anno il Comitato Direttivo è convocato per la
predisposizione del Bilancio consuntivo dell’esercizio
precedente da sottoporre all’approvazione del Consiglio di
Amministrazione.
c Entro il 30
novembre di ciascun anno il Comitato Direttivo è convocato per
la predisposizione del Bilancio preventivo del successivo
esercizio da sottoporre all’approvazione del Consiglio di
Amministrazione.
d I bilanci
devono restare depositati presso la sede della Fondazione nei
quindici giorni che precedono la riunione del Consiglio di
Amministrazione convocato per la loro approvazione, a
disposizione di tutti coloro che abbiano motivato interesse alla
loro lettura. La richiesta di copie è soddisfatta dalla
Fondazione a spese del richiedente.
e La fondazione
dovrà tenere le scritture contabili e redigere il bilancio
secondo quanto previsto dall’art. 13 del D. Lgs 117/2017 e dovrà
redigere il bilancio sociale
ai sensi dell’art. 14 del D. Lgs. 117/2017
ART.14)
a Alla
Fondazione è vietato distribuire anche in modo indiretto gli
avanzi di gestione comunque denominati, nonché fondi, riserve o
capitale durante la vita della Fondazione stessa, a meno che la
destinazione o la distribuzione non siano imposte per legge o
siano effettuate a favore di altre organizzazioni non lucrative
di utilità sociale (Onlus) che per legge, Statuto o regolamento,
facciano parte della medesima e unitaria struttura.
b La
Fondazione ha l’obbligo di impiegare gli avanzi di gestione per
la realizzazione delle attività istituzionali e di quelle
diverse.
c Successivamente e per
effetto dell’iscrizione della Fondazione nel Registro Unico
Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) il testo del comma a del
presente articolo verrà completamente sostituito dal seguente:
Alla Fondazione è vietato distribuire anche in modo indiretto
gli avanzi di gestione comunque denominati, nonché fondi,
riserve o capitale durante la vita della Fondazione stessa, a
meno che la destinazione o la distribuzione non siano imposte
per legge o siano effettuate a favore di altri Enti del Terzo
Settore che per legge, Statuto o regolamento, facciano parte
della medesima e unitaria struttura.
ART.
15)
a In caso di
suo scioglimento, per qualunque causa, la Fondazione ha
l’obbligo di devolvere il suo patrimonio ad altre organizzazioni
non lucrative di utilità sociale (Onlus) o a fini di pubblica
utilità, sentito l’organismo di controllo di cui all’articolo 3
comma 190, della legge 23 dicembre 1996 n. 662, salvo diversa
destinazione imposta dalla legge.
b Successivamente e per
effetto dell’iscrizione della Fondazione nel Registro Unico
Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) il testo del comma a del
presente articolo verrà completamente sostituito dal seguente:
“In caso di suo scioglimento, per qualunque causa, la Fondazione
ha l’obbligo di devolvere il suo patrimonio ad altre
organizzazioni ETS previo parere positivo dell’ufficio del
Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, salvo diversa
destinazione imposta dalla legge.
ART.
16)
Per tutto quanto non previsto nel presente Statuto valgono, in
quanto applicabili, le vigenti disposizioni di legge, delle
norme costituzionali e dei principi generali dell’ordinamento
giuridico, il CTS, nonché ogni altra disposizione in materia di
Fondazioni Enti del Terzo Settore.
VECCHIO STATUTO CESSATO
Esente da bollo a sensi art. 27‑bis tab. allegata al D.P.R.
26.10.1972 N. 642.
REPERTORIO N. 144417 FASCICOLO N. 40033
REPUBBLICA ITALIANA
VERBALE DI CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
In Treviso nel mio studio al civico n. 33 di via Buranelli.
L’anno duemilanove, oggi giorno dodici del mese di maggio
(12.05.2009).
Ad ore 18,30 avanti a me Dottor Arrigo Manavello, Notaio in Treviso ed iscritto
nel ruolo del distretto notarile di Treviso, è presente il signor:
BIANCHIN LINO nato a Casier (TV) il 27 marzo 1944, residente a
Treviso, via Tessari n. 22, C.F.: BNC LNI 44C27 B965F,
che dichiara di agire in veste di Presidente del Consiglio di
Amministrazione della “FONDAZIONE ANNA MARIA FEDER PIAZZA
Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale” ‑ in breve
denominata anche “Fondazione Anna Maria Feder Piazza ‑ Onlus” con
sede legale a Treviso, strada dei Biscari n. 22, codice fiscale n.ro
94012540269, Ente avente personalità giuridica privata, riconosciuto
dalla Giunta Regionale del Veneto con decreto 20.02.1990 n.ro 771
Cron. ed iscritto nel Registro delle Persone Giuridiche del
tribunale di Treviso con il n.ro 452.
Detto comparente, cittadino italiano, della cui identità personale e
veste io Notaio sono certo, mi dichiara che si trova qui riunito, in
questo giorno ed ora, a seguito convocazione invito scritto spedito
ai consiglieri in data 09.05.2009, il Consiglio di Amministrazione
della Fondazione predetta, per deliberare in merito al seguente
ordine del giorno:
1.‑ modifiche statutarie;
2.‑ varie ed eventuali.
Assume la presidenza della riunione il comparente signor Bianchin
Lino, il quale, consenzienti tutti i presenti, invita me Notaio a
fungere da segretario e quindi constata e fà constare:
* che sono presenti tutti i componenti del Consiglio di
Amministrazione signori BIANCHIN LINO, presidente, FORLIN GIORGIO,
vice‑presidente, VISTOSI MARIA ROSA, SARACCO SOLIDEO, TOSELLO
GIOVANNI, BOSCARATO FIORELLA, BIASETTO MARIA GRAZIA, GUERRETTA
DOMENICO e ZUCCHELLO STEFANO, consiglieri;
* per il Collegio dei revisori è presente il Dott. Damir Covacich.
Dichiara il consiglio regolarmente costituito e valido per assumere
le delibere in merito all’indicato ordine del giorno, così come
prevede l’articolo 6 dello statuto sociale. I1 Presidente apre la
seduta e passa all’esposizione. I1 Presidente ritenendo utile
adeguare lo statuto ad intervenute modifiche a seguito del decesso
del fondatore, signor Francesco Piazza, anticipa sommariamente le
modifiche che riguardano gli artt. 1, 2, 5 e 12 dello statuto che il
Presidente provvede a leggere nella sua nuova formulazione.
Terminata la lettura, il Presidente invita i presenti a deliberare
in merito.
Dopo breve ma esauriente discussione, il Consiglio di
Amministrazione, all’unanimità
DELIBERA:
1.‑ Di approvare lo statuto sociale con tutte le modifiche proposte,
statuto che viene allegato al presente atto sotto la lettera A) per
costituirne parte integrante e sostanziale.
Null’altro essendovi da deliberare la seduta viene chiusa ad ore
19,30.
Legge sulla privacy
Ai sensi e per gli effetti dell’art. 10 del D.P.R. n. 196/03 il
comparente, nella sopra citata qualifica, dichiara di essere
informato dei soggetti e delle modalità e finalità di trattamento
dei propri rispettivi dati e di essere a conoscenza dei diritti di
cui all’art. 13 dello stesso D.P.R. n. 196/03.
Dell’allegato e del presente atto io Notaio ho dato lettura al
comparente che approva, conferma e con me Notaio sottoscrive qui di
seguito, ad ore 19,30.
Dattilografato da persona di mia fiducia, consta quest’atto di un
foglio per facciate scritte una e fin qui della seconda.
F.to: Lino Bianchin F.to: dr. Arrigo Manavello Notaio (L.S.)
Allegato sub. A) al repertorio N. 144417 Fascicolo N. 40033
S T A T U T O
FONDAZIONE ANNA MARIA FEDER e FRANCESCO PIAZZA ‑ ONLUS
ART. 1) ‑ E’ costituita per volontà del signor Francesco Piazza e
con il sostegno del Comitato “Amici di Annamaria” la “Fondazione
ANNA MARIA FEDER PIAZZA ‑ Organizzazione Non Lucrativa di Utilità
Sociale” rinominata, dopo la morte del fondatore,
“Fondazione ANNA
MARIA FEDER e FRANCESCO PIAZZA Organizzazione Non Lucrativa di
Utilità Sociale ” in breve denominabile anche
“Fondazione Feder
Piazza ‑ Onlus”. La Fondazione ha sede in Treviso, Strada dei
Biscari civ.n.22, nella casa costruita da Francesco e Anna Maria da
loro amata e resa luogo aperto all’accoglienza.
ART. 2)
a ‑ La Fondazione non ha scopo di lucro e persegue esclusivamente
finalità di utilità sociale. La Fondazione si prefigge lo scopo di
onorare in modo degno e duraturo il pensiero, l’insegnamento e
l’opera di Anna Maria Feder e di Francesco Piazza e si propone la
realizzazione di attività di beneficenza intervenendo direttamente
nei confronti dei soggetti operanti nella missionarietà della
Chiesa, di coloro che si dedicano alla vita contemplativa e di
preghiera, e dei bisognosi in genere.
b ‑ La Fondazione potrà inoltre svolgere, in quanto direttamente
connesse alle attività di beneficenza e nei limiti previsti dalla L.
460/97, attività di istruzione e formazione con particolare
riferimento all’educazione dei giovani e alla divulgazione e
promozione della cultura e dell’arte.
c ‑ La Fondazione non può svolgere attività diverse da quelle
sopraindicate ad eccezione di quelle accessorie per natura a quelle
istituzionali e statutarie, in quanto integrative delle stesse.
d ‑ La Fondazione opera nell’ambito della Regione Veneto.
ART. 3)
a ‑ I1 patrimonio della Fondazione è costituito dai beni mobili
descritti nell’atto di costituzione della Fondazione, del quale il
presente Statuto è parte integrante; da beni mobili ed immobili
pervenuti e che perverranno alla Fondazione a qualsiasi titolo, da
elargizioni o contributi da parte di Enti Pubblici e Privati, Ditte,
Persone Fisiche e dagli avanzi netti di gestione.
b ‑Per l’adempimento dei suoi compiti la Fondazione dispone delle
seguenti entrate:
‑ versamenti effettuati dal fondatore;
‑ redditi derivanti dal patrimonio;
‑ Elargizioni o contributi da parte di Enti Pubblici e Privati,
Ditte, Persone Fisiche e dagli avanzi netti di gestione.
ART. 4)
a ‑ Sono organi della Fondazione:
‑ Il Consiglio di Amministrazione;
‑ Il Presidente della Fondazione;
‑ I1 vice Presidente della Fondazione;
‑ I1 Comitato Direttivo;
‑ il segretario del Comitato Direttivo;
‑ Il Collegio dei Revisori dei Conti.
b ‑L’elezione degli organi della Fondazione non può essere in alcun
modo vincolata o limitata ed è informata a criteri di. massima
libertà di partecipazione degli aventi diritto al voto.
ART. 5)
a ‑ Il Consiglio di Amministrazione si compone di sette membri,
compreso il presidente, dura in carica tre anni ed i suoi membri
possono essere sempre confermati.
Il Consiglio in scadenza nominerà il Presidente. Il Presidente, cosi
eletto, nominerà i membri del nuovo consiglio.
c ‑ il Consiglio di Amministrazione, su proposta del Presidente,
potrà cooptare altri consiglieri, fino ad un massimo di cinque,
scelti fra persone che possono validamente contribuire :al
raggiungimento delle finalità della Fondazione.
d ‑ Qualora per qualsiasi motivo 1a maggioranza dei membri del
‘Consiglio di Amministrazione venga meno, l’intero Consiglio ‘di
Amministrazione si intende decaduto e il Presidente provvederà ad
una nuova nomina.
ART. 6)
a ‑ Il Consiglio di Amministrazione si riunisce almeno due volte
all’anno per l’approvazione del bilancio consuntivo (entro il 30
aprile) e del bilancio preventivo (entro il 30 novembre).
Esso inoltre provvede alla nomina del Comitato Direttivo, del
Presidente e del Vice Presidente della Fondazione;
‑ delinea gli indirizzi generali dell’attività della Fondazione;
‑ delibera sulle modifiche al presente Statuto; ‑ approva i
regolamenti che disciplinano lo svolgimento del1′attività della
Fondazione;
‑ delibera sull’eventuale destinazione dei fondi, riserve o capitale
durante la vita della Fondazione stessa, qualora ciò sia consentito
dalla legge e dal presente Statuto;
‑ delibera il compimento di atti di straordinaria amministrazione;
‑delibera lo scioglimento e la liquidazione della Fondazione e la
devoluzione del suo Patrimonio.
b ‑ I1 Consiglio di Amministrazione é convocato dal Presidente ogni
qualvolta questi lo ritenga opportuno oppure ne sia fatta richiesta
da almeno due consiglieri oppure dal Collegio dei Revisori.
c ‑ La convocazione è fatta mediante invito scritto contenente
l’indicazione del luogo, del giorno e dell’ora della convocazione e
l’elenco delle materie da trattare, spedita ai Consiglieri almeno
dieci giorni prima dell’adunanza .
d ‑ Il Consiglio è validamente costituito e atto a deliberare quando
sia presente la maggioranza dei suoi componenti.
e ‑ Le deliberazioni sono assunte con il numero favorevole della
maggioranza dei presenti; in caso di parità di voti prevale il voto
del Presidente.
f ‑ Per la nomina del Presidente, l’approvazione dei regolamenti, le
modifiche statutarie, la deliberazione di scioglimento della
Fondazione e di devoluzione del suo patrimonio occorre il voto
favorevole dei tre quarti dei Consiglieri.
g ‑ i componenti del Consiglio di Amministrazione non percepiscono
alcun compenso per l’attività svolta.
ART. 7)
a ‑ La Fondazione è amministrata da un Comitato Direttivo composto
da un minimo di tre ad un massimo di cinque membri compresi il
Presidente ed il vice Presidente, scelti dal Consiglio di
Amministrazione tra i propri componenti.
b ‑ I membri del Comitato Direttivo durano in carica per tre :anni e
sono rieleggibili.
c ‑ Qualora per qualsiasi motivo la maggioranza dei membri del
Comitato Direttivo venga meno, l’intero Comitato Direttivo si
intende decaduto e occorre far luogo alla sua rielezione.
d ‑ In caso di cessazione per qualsiasi motivo di un membro del
Comitato Direttivo, il Consiglio di Amministrazione stesso fa luogo
alla sua cooptazione. Chi venga nominato al posto del membro cessato
dura in carica per lo stesso residuo periodo durante il quale
sarebbe rimasto in carica il membro cessato.
e ‑ Dalla nomina a membro del Comitato Direttivo non consegue alcun
compenso, salvo il rimborso delle spese documentate sostenute per
ragioni dell’ufficio ricoperto.
f ‑ A1 Comitato Direttivo sono attribuite le seguenti funzioni:
‑ la gestione della Fondazione in ogni suo aspetto secondo gli
indirizzi delineati dal Consiglio di Amministrazione e, in
particolare, il compimento di atti di amministrazione ordinaria in
relazione agli indirizzi ricevuti;
‑ la nomina del Segretario da scegliersi tra i membri eletti del
Comitato stesso;
‑ la predisposizione annuale del Bilancio Preventivo e del
Rendiconto Consuntivo.
g ‑ Il Comitato Direttivo é convocato dal Presidente ogni qualvolta
questi lo ritenga opportuno oppure ne sia fatta richiesta da almeno
tre membri del Consiglio di Amministrazione o dal Collegio dei
Revisori. La convocazione è fatta mediante lettera contenente
l’indicazione del luogo, giorno e ora della riunione e l’elenco
delle materie da trattare, spedita a tutti i componenti almeno otto
giorni prima dell’adunanza.
h ‑ Il Comitato Direttivo è presieduto dal Presidente o, in caso di
sua assenza o impedimento, dal Vice Presidente; in mancanza, su
designazione dei presenti, da un altro membro del Comitato
Direttivo.
i ‑ I1 Comitato Direttivo è validamente costituito qualora siano
presenti almeno la metà dei suoi componenti.
l ‑ Le deliberazioni del Comitato Direttivo sono assunte con il voto
favorevole della maggioranza dei presenti; l’espressione di
astensione si computa come voto negativo; in caso di parità di voti
prevale il voto di chi presiede la riunione.
m ‑ I1 Comitato Direttivo nomina un Segretario da scegliersi tra i
suoi membri.
ART. 8 )
a ‑ Al Presidente della Fondazione spetta la rappresentanza della
Fondazione stessa di fronte ai terzi e anche in giudizio. Su
deliberazione del Comitato Direttivo il Presidente può attribuire la
rappresentanza della Fondazione anche ad estranei al Comitato
stesso.
b ‑ Il Presidente convoca e presiede il Consiglio di Amministrazione
e il Comitato Direttivo, ne cura l’esecuzione delle relative
deliberazioni, sorveglia il buon andamento amministrativo della
Fondazione, verifica l’osservanza dello Statuto e dei regolamenti,
ne promuove la riforma ove se ne presenti la necessità, cura i
rapporti con le autorità tutorie; adotta in caso di urgenza ogni
pravvedimento opportuno riferendo nel più breve tempo al Comitato
Direttivo.
ART. 9 )
a ‑ Il vice Presidente sostituisce il Presidente in ogni sua
attribuzione ogni qualvolta questi sia impedito all’esercizio delle
proprie funzioni. I1 solo intervento del vice presidente costituisce
per i terzi prova dell’impedimento del Presidente.
ART. 10)
a ‑ I1 segretario del Comitato Direttivo svolge la funzione di
verbalizzazione delle riunioni del Consiglio di Amministrazione, del
Comitato Direttivo e coadiuva il Presidente e il Comitato Direttivo
nell’esplicazione delle attività esecutive che sx rendano necessarie
od opportune per il funzionamento dellqamministrazione della
Fondazione.
b ‑ I1 Segretario cura la tenuta del Libro Verbali del Consiglio di
Amministrazione e del Comitato Direttivo.
ART. 11)
a ‑ Oltre la tenuta dei libri prescritti dalla legge, la Fondazione
tiene i Libri verbali delle adunanze e delle deliberazioni del
Consiglio di Amministrazione, del Comitato Direttivo e dei Revisori
dei Conti.
b ‑ I Libri della Fondazione sono visibili a chiunque ne faccia
motivata istanza.
ART. 12)
a ‑ Il Collegio dei Revìsori dei Conti si compone di tre membri
effettivi.
b – L’incarico di Revisore dei Conti è incompatibile con quello di
membro del Comitato Direttivo e di Consigliere.
c ‑ I Revisori dei Conti curano la tenuta del Libro delle a dunanze
dei Revisori dei Conti, possono partecipare, avendone il diritto,
alle adunanze del Consiglio di Amministrazione e a quelle del
Comitato Direttivo, con facoltà di parola ma senza il diritto di
voto. Verificano la regolare tenuta della contabibilità della
Fondazione e dei relativi Libri, danno pareri sui bilanci; sono
designati:
‑ uno dal Vescovo della Diocesi di Treviso;
- uno dal Consiglio di Amministrazione;
‑ uno dal Presidente.
d ‑ I1 Collegio dei Revisori dei Conti dura in carica tre anni.
ART. 13)
a ‑ Gli esercizi della Fondazione chiudono il 31 dicembre di ogni
anno. Per ogni esercizio è predisposto un Bilancio Preventivo ed uno
Consuntivo.
b ‑ Entro il 31 marzo di ciascun anno il Comitato Direttivo è
convocato per la predisposizione del Bilancio consuntivo
dell’esercizio precedente da sottoporre all’approvazione del
Consiglio di Amministrazione.
c ‑ Entro il 30 novembre di ciascun anno il Comitato Direttivo è
convocato per la predisposizione del Bilancio preventivo del
successivo esercizio da sottoporre all’approvazione del Consiglio di
Amministrazione.
d ‑ I bilanci devono restare depositati presso la sede della
Fondazione nei quindici giorni che precedono la riunione del
Consiglio di Amministrazione convocato per la loro approvaziozine, a
disposizione di tutti coloro che abbiano motivato interesse alla
loro lettura. La richiesta di copie è soddisfatta dalla Fondazione a
spese del richiedente.
ART.14)
a ‑ Alla Fondazione è vietato distribuire anche in modo indiretto
gli avanzi di gestione comunque denominati, nonchè fondi, riserve o
capitale durante la vita della Fondazione stessa, a meno che la
destinazione o la distribuzione non siano imposte per legge o siano
effettuate a favore di altre organizzazioni non lucrative di utilità
sociale (Onlus) che per legge, Statuto o regolamento, facciano parte
della medesima e unitaria struttura.
b ‑ La Fondazione ha l’obbligo di impiegare gli avanzi di gestione
per la realizzazione delle attività istituzionali e di quelle ad
esse direttamente connesse.
ART. 15)
a ‑ In caso di suo scioglimento, per qualunque causa, la Fondazione
ha l’obbligo di devolvere il suo patrimonio ad altre organizzazioni
non lucrative di utilità sociali (Onlus) o a fini di pubblica
utilità, sentito l’organismo di controllo di cui all’art. 3 comma
190, della legge 23 dicembre 1996 n. 662, salvo diversa destinazione
imposta dalla legge.
F.to: Lino Bianchin F.to: dr. Arrigo Manavello Notaio (L.S.)
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