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EVENTI 2002  Anna

 

Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: 

sciogliere le catene inique,

rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? 

Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato, 

nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza distogliere gli occhi dalla tua gente? 

                                                                                                     Isaia

 

 

 

Treviso, 17 febbraio 2002

quindicesimo anniversario della morte di

Anna Maria

 

Padova: Domenica 19-IX-1982

 Miei carissimi ragazzi,

da domani comincia per voi l'impegno scolastico che vi condurrà agli esami e io non sarò con voi per molto, molto tempo ancora (forse non mi crederete se vi dico che, a pensarci mi si riempiono gli occhi di lacrime!)   Io sono, qui inchiodata su un letto d'ospedale.  Sono stata operata da pochi giorni ed è stata un'operazione difficile e tanto dolorosa dopo una lunga estate di tormenti. Scrivo molto scomodamente perché ancora non posso muovermi però non voglio che pensiate che il mio cuore e il mio affetto siano lontani da voi; vi sono molto vicina e sono molto preoccupata al pensiero che in questo lungo periodo nel quale non ci vedremo, voi vi lasciate andare, senza stile, senza voglia, e diventiate una di quelle classi terze maleducate, ignoranti e grossolane che, purtroppo si incontrano tanto spesso.

Per questo vi scrivo perché lottiate con tutte le forze per mantenere anche da soli quella classe, quello stile, quel modo di fare che vi hanno sempre resi abbastanza famosi nella vostra  scuola.   Non badate a come si comportano gli altri, voi datevi delle regole di comportamento che vi facciano stimare dai vostri

insegnanti e dalla Signora preside che, come sapete vi vuole molto bene e conta molto su voi. 

Collaborate con tutti gli insegnanti soprattutto con la mia supplente che se si sentirà ben accolta potrà lavorare bene e volentieri fino a che non tornerò io.   Quando tornerò, cercate che tutti dicano che da soli siete riusciti a fare di più e meglio che sotto le prediche di 300 adulti.  Ricordatevi che dobbiamo ancora andare a mangiare quella famosa pizza e ci andremo! Studiate dal primo giorno, tutti, e quelli che sanno di essere deboli in certe materie, e di essere stati aiutati cerchino di avere tanta dignità da non comportarsi come parassiti, facendosi trascinare dagli altri e mortificare dagli insegnanti. Aiutatevi tra voi, chi sa di più divida il suo sapere con il più lento, ma nessuno accetti il ruolo del parassita e dello sfruttatore perché ogni persona deve avere la sua dignità.

Vi mando un caro saluto e un abbraccio per ciascuno.

 

                                                                           Anna Maria Feder Piazza

 


 

 

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