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VERRÀ
Verrà forse un
mattino
nella cui luce mi
dirai, serena:
“Non ho nessuna
pena,
non ho nessun
dolore...
libero ho il collo,
libere le spalle
leggere come a
tutti è consentito
e non ho più lo
spino
che trafiggeva il
fiato affievolito.”
Ti ci provi
Signore, come l’oro
al crogiolo,
perchè?
Tu sai di cosa
siamo noi plasmati
prima che nati.
Tu ci conosci. È
scritto nel tuo libro
il percorso, la
traccia del destino.
Eppure prego che
verrà un mattino...
(Gennaio 1987)
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