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RITORNO DA
UN VIAGGIO
Sono stato lontano
e tu mi guardavi la
casa,
sapevo il mio
studio vivo,
-penombra in
libreria,
in ordine la
scrivania-
fuori il giardino,
passivo
nel solleone,
dentro la vita
appena un poco
assopita
per la mia
lontananza.
La casa, stanza per
stanza,
hai custodito in
attesa
del mio ritorno; i
cani
al sicuro, vivaci o
assonnati,
cuccioli e veterani
tutti accuditi e
amati…
Lo sai che non
trovavo strano
essere così
tranquillo e sereno,
immemore quasi,
pensando a casa mia?
Solo un po’ di
nostalgia.
Ma certo, custode,
perché
ormai sei parte di
me,
certezza di
continuità
di un’unica
essenza, viva!
Ah, creatura
oblativa!
(15/7/1991) |