| In 
		questa notte di grilli tutte le cose che 
		tacciono
 parlano nel loro 
		canto.
 Non saprei 
		completezza
 maggiore di questa 
		notte,
 di notte così 
		serena,
 per anime o per 
		memorie.
 Essa è appannata 
		visione
 di ciò che ho di 
		più caro,
 sento con le sue 
		stelle
 e la sua aria mite
 e la sua luce 
		lontana
 di pallida città 
		irreale
 presenza tanto 
		attesa
 da farmi tremare le 
		mani.
 Ho nelle mani il 
		canto
 spensierato dei 
		grilli,
 premo le tattili 
		punte
 sul loro coro 
		giocondo.
 
 È come se ti avessi
 con me, presso la 
		luce
 che dalla notte mi 
		viene
 contro amorevoli 
		ombre
 di vigilanti abeti.
 Colmo sono di te,
 della tua certa 
		presenza,
 di te ho la gola 
		che batte
 e nel mio petto sei 
		tu
 che sali alle 
		vertigini
 dei miei pensieri 
		felici.
 | È nella 
		notte, in questa, lavata da pioggia 
		recente
 in tutta la sua 
		incorporea
 solida forma 
		compatta,
 è in questa che ti 
		ho vicina
 ed è per me che ti 
		penso
 come se ti potessi
 stringere, vita 
		sottile.
 
 È la mia donna che 
		viene
 nel profumato 
		respiro
 di tanti ligustri 
		esausti.
 È il suo, questo 
		respiro,
 lo sento sfiorarmi 
		nel soffio
 di brevi parole, 
		ridotte
 ad un singhiozzo 
		d’amore.
 È sempre così 
		quando uniti
 siamo per tempi 
		brevi
 e i nostri occhi si 
		cercano
 come le labbra e 
		uniscono
 trepidazioni divise
 nel fuoco di 
		un’unica pace.
 E sono quelli i 
		momenti
 nei quali tanto ci 
		amiamo
 che la gran gioia 
		brucia
 fino a sembrarci 
		dolore.
 Sento che crepita 
		adesso
 rovente nell’acqua 
		e godo
 dei morsi che 
		lascio giungere
 in questa notte di 
		grilli.
 
 Tuo Checco
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